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Ultime notizie dal Milan⚫🔴: Sérgio Conceição verrà esonerato prima della semifinale contro l’Inter del 23. La dirigenza afferma che le ragioni sono tre… continua a leggere
Ultime notizie dal Milan: Sérgio Conceição verrà esonerato prima della semifinale contro l’Inter del 23. Una decisione clamorosa, inattesa nei tempi ma non del tutto sorprendente per chi segue da vicino le dinamiche interne del club rossonero. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla dirigenza e, a quanto pare, sarà ufficializzata nelle prossime ore, con il Milan che affronterà la semifinale d’andata della coppa senza l’allenatore portoghese in panchina.
Il tempismo è senza dubbio il dettaglio più eclatante: a pochi giorni dalla stracittadina più importante della stagione, la dirigenza rossonera ha deciso di chiudere in anticipo un rapporto che già da settimane sembrava incrinato. Dietro questa scelta, secondo quanto riferito, ci sarebbero tre motivazioni principali, sulle quali il club ha riflettuto a lungo prima di compiere il passo decisivo.
Il primo e forse più evidente motivo è di natura strettamente calcistica. Nelle ultime settimane, il Milan ha mostrato segnali sempre più preoccupanti di involuzione nel gioco. Dopo un inizio promettente con Conceição, segnato da un pressing aggressivo e una difesa compatta, il rendimento della squadra è calato bruscamente. I risultati sono diventati altalenanti, ma ciò che ha pesato maggiormente è stata la sensazione di confusione tattica.
Il tecnico portoghese ha insistito su soluzioni che non sembravano valorizzare appieno il talento a disposizione. Il modulo fluido ma poco equilibrato, le rotazioni continue e alcune scelte discutibili – come l’esclusione a sorpresa di Theo Hernández in più di una gara decisiva – hanno lasciato interdetti tifosi e osservatori. La squadra, nelle ultime cinque partite, ha raccolto appena una vittoria, subendo otto gol e segnandone soltanto tre.
In particolare, la sconfitta interna contro l’Empoli, con una formazione spenta e senza idee, ha rappresentato un campanello d’allarme. Per molti dirigenti, è stata quella la partita che ha definitivamente incrinato la fiducia nel progetto Conceição. La mancanza di reazione della squadra, sommata alla rigidità dell’allenatore nelle dichiarazioni post-gara (“Non cambierò approccio per un risultato”), ha fatto il resto.
Il secondo fattore è legato alla sfera dei rapporti umani e alla gestione dello spogliatoio. Non è un segreto che Sérgio Conceição sia un allenatore dal temperamento forte, a tratti ruvido. Il suo approccio diretto, a volte brusco, aveva funzionato in passato per motivare gruppi affamati e compatti, come quello del Porto. Ma a Milano, questa stessa attitudine ha finito per generare frizioni.
Fonti interne parlano di rapporti tesi con alcuni giocatori chiave. Rafael Leão, ad esempio, non ha mai trovato sintonia con il tecnico. Spesso impiegato in posizione più centrale, fuori dal suo consueto habitat sulla fascia sinistra, il portoghese ha vissuto una stagione sottotono e, secondo alcuni, si sarebbe lamentato in privato di “scelte tattiche che non lo valorizzano”.
Anche Mike Maignan avrebbe avuto screzi con lo staff tecnico, in particolare con il preparatore dei portieri scelto da Conceição, portato con sé dal Porto. L’allenatore avrebbe imposto metodi di lavoro diversi, più duri e ripetitivi, mal digeriti da alcuni senatori.
Le tensioni non sono rimaste confinate nello spogliatoio. In una recente riunione tecnica con parte della dirigenza e alcuni membri dell’area scouting, pare che il tono del confronto tra Conceição e Geoffrey Moncada si sia alzato oltre il lecito. Il motivo? Le richieste del tecnico sul mercato di gennaio, rimaste inascoltate. Una divergenza insanabile, che ha fatto emergere un clima di insofferenza reciproca.
Il terzo motivo, più profondo e strategico, riguarda la visione generale del progetto Milan. Fin dall’inizio della sua avventura, Conceição aveva espresso la volontà di costruire una squadra “di battaglia”, fondata su intensità fisica, reattività e mentalità “da guerrieri”. Un approccio rispettabile, ma non del tutto in linea con l’identità che il Milan ha cercato di costruire negli ultimi anni.
La nuova proprietà e la dirigenza tecnica – da RedBird a Moncada – puntano su un calcio moderno, tecnico, sostenibile. L’investimento su profili giovani e di prospettiva è stato chiaro, e Conceição non ha mai nascosto una certa frustrazione per questa linea. Le sue richieste di innesti più esperti, come l’ex centrocampista del Chelsea Kovačić o l’attaccante Morata, sono state respinte in favore di talenti come Chukwueze e Musah.
Nel tempo, questa distanza tra visione tecnica e filosofia societaria è diventata sempre più ampia. E in un club che mira a consolidare una direzione chiara per il futuro, la coerenza tra allenatore e progetto è fondamentale.
La decisione di esonerare Conceição prima di una partita così delicata come la semifinale di coppa contro l’Inter è una mossa audace, ma la società avrebbe preferito rischiare un cambio in corsa piuttosto che continuare con un’inerzia negativa. Al suo posto, la panchina sarà affidata ad interim a Daniele Bonera, già collaboratore dello staff e profondo conoscitore dell’ambiente.
Il clima nello spogliatoio, dopo l’annuncio informale dell’esonero, sarebbe cambiato immediatamente. “C’è stato un sospiro di sollievo da parte di alcuni”, ha rivelato una fonte vicina alla squadra. “Il gruppo aveva bisogno di serenità prima di affrontare l’Inter.”
La semifinale del 23 rappresenterà quindi una doppia sfida: tecnica e psicologica. La squadra dovrà trovare compattezza, motivazione e idee nuove in pochi giorni. La tifoseria, pur sorpresa, sembra aver accolto la notizia con una certa comprensione: “Era evidente che qualcosa non funzionava più”, scrive un utente su un forum rossonero. “Meglio rischiare adesso che aspettare l’inevitabile.”
Per Sérgio Conceição si apre ora un periodo di riflessione. Nonostante l’epilogo amaro, il tecnico portoghese resta una figura di alto profilo, con un curriculum solido e la capacità di guidare squadre in contesti competitivi. Altri club europei, soprattutto in Ligue 1 o Liga, potrebbero presto bussare alla sua porta.
Per il Milan, invece, è tempo di ripartire. E come spesso accade nella storia rossonera, lo farà nel modo più milanista possibile: dentro il fuoco del derby, con orgoglio, cuore e la consapevolezza che a volte, per fare un passo avanti, bisogna prima avere il coraggio di fermarsi.
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