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Dopo l’incontro ufficiale con la dirigenza in vista della partita di domenica prossima, il direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli è rimasto coinvolto in un incidente mortale. Leggi il referto medico.

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Dopo l’incontro ufficiale con la dirigenza in vista della partita di domenica prossima, il direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli è rimasto coinvolto in un incidente mortale.
Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente è avvenuto intorno alle 22:45 nei pressi della tangenziale sud di Torino, all’altezza dello svincolo per Moncalieri. Giuntoli stava tornando verso casa a bordo della sua auto personale, una BMW Serie 5, quando — per cause ancora in fase di accertamento — ha perso il controllo del veicolo. L’auto è finita contro il guardrail per poi ribaltarsi più volte, finendo la corsa in un campo adiacente alla carreggiata.
Alcuni automobilisti che transitavano in quel momento hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono giunti in pochi minuti i Vigili del Fuoco, due ambulanze del 118 e le pattuglie della Polizia Stradale. I pompieri hanno dovuto lavorare per oltre mezz’ora con le cesoie idrauliche per estrarre il corpo dell’uomo dalle lamiere contorte. Purtroppo, al momento dell’arrivo dei soccorsi, Cristiano Giuntoli era già in stato di incoscienza e le sue condizioni sono apparse subito disperate.
È stato trasportato d’urgenza all’Ospedale C.T.O. di Torino in codice rosso, ma ogni tentativo di rianimazione è risultato vano. Il decesso è stato dichiarato dai medici alle 23:38.
Il referto medico, firmato dal dottor Michele Rinaldi, responsabile del Pronto Soccorso, riporta testualmente quanto segue:
“Il paziente Cristiano Giuntoli, maschio, 52 anni, è giunto presso il nostro Pronto Soccorso alle ore 23:12 in condizioni critiche. All’ingresso presentava politrauma severo da impatto automobilistico, con fratture multiple a livello del cranio, del torace e degli arti inferiori. Presenza di emorragia interna massiva con collasso cardio-circolatorio. Viene avviata immediatamente la procedura di rianimazione cardio-polmonare avanzata, senza esito positivo. Il decesso viene constatato alle ore 23:38. Causa probabile della morte: trauma cranico cerebrale e shock emorragico.”
La notizia ha rapidamente fatto il giro dei media e ha colto di sorpresa non solo il mondo del calcio, ma l’intera opinione pubblica. Numerose personalità dello sport e non solo hanno voluto esprimere il proprio cordoglio attraverso i social network. La Juventus, in un comunicato ufficiale diramato nella notte, ha dichiarato:
“La Juventus Football Club piange la tragica scomparsa del nostro direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Uomo di grande visione, professionalità e passione, lascia un vuoto incolmabile in società e nel cuore di tutti noi. Alla famiglia, agli amici e ai colleghi le nostre più sentite condoglianze.”
Anche altri club di Serie A, tra cui Napoli, Roma, Milan e Inter, hanno voluto esprimere vicinanza alla famiglia Giuntoli e alla Juventus. Luciano Spalletti, attuale commissario tecnico della Nazionale italiana ed ex allenatore di Giuntoli a Napoli, ha dichiarato visibilmente commosso:
“Cristiano era prima di tutto un uomo perbene. Con lui ho condiviso momenti indimenticabili. Questa tragedia è qualcosa di inspiegabile. Un abbraccio forte alla sua famiglia.”
Cristiano Giuntoli era arrivato alla Juventus nel luglio 2023, dopo l’esperienza trionfale con il Napoli culminata con la vittoria dello scudetto. Considerato uno dei dirigenti più competenti del calcio italiano, si era guadagnato una reputazione di stratega silenzioso e abilissimo nel costruire squadre vincenti con budget contenuti. La sua carriera era cominciata in ruoli dirigenziali minori, per poi esplodere con l’avventura a Napoli, dove aveva scoperto e valorizzato giocatori come Victor Osimhen, Khvicha Kvaratskhelia e Kim Min-jae.
Alla Juventus aveva intrapreso un’opera di ristrutturazione profonda, puntando su giovani di talento e una linea economica più sostenibile, in sintonia con la nuova visione societaria. Nonostante le difficoltà iniziali, il lavoro di Giuntoli stava iniziando a dare i suoi frutti, e molti addetti ai lavori lo indicavano come l’artefice della rinascita bianconera.
La giornata di ieri era stata particolarmente intensa per Giuntoli. In mattinata aveva partecipato alla riunione tecnica con Massimiliano Allegri, il presidente Ferrero e il nuovo amministratore delegato Scanavino, per discutere delle prossime mosse di mercato e delle strategie per la volata finale del campionato. Dopo l’incontro, aveva rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti fuori dalla Continassa, apparendo sereno e determinato:
“Siamo concentrati sulla partita di domenica. Abbiamo fiducia nei nostri ragazzi e nello staff. La Juventus deve guardare sempre avanti.”
Poche ore dopo, quel tragico epilogo. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico di ignoti, al momento come atto dovuto per consentire gli accertamenti tecnici sull’auto e sulla dinamica dell’incidente. L’autopsia, già disposta dalla magistratura, verrà eseguita entro le prossime 48 ore.
Nel frattempo, la Juventus ha sospeso tutte le attività ufficiali della giornata odierna, comprese le sessioni di allenamento della prima squadra. La conferenza stampa prepartita prevista per sabato è stata annullata.
La famiglia di Giuntoli ha chiesto rispetto e silenzio in questo momento di dolore, comunicando che i funerali si terranno in forma privata nella sua città natale, Firenze.
Le bandiere all’esterno dell’Allianz Stadium sono state issate a mezz’asta e sui maxi-schermi è comparso un semplice messaggio: “Ciao Cristiano.”
I tifosi, ancora increduli, si sono già radunati all’esterno dello stadio per lasciare fiori, sciarpe e messaggi di cordoglio. Un gruppo di sostenitori della Curva Sud ha annunciato per domenica una coreografia speciale in suo onore.
Il calcio italiano, nel lutto, perde uno dei suoi dirigenti più apprezzati. Ma ciò che rimane è il ricordo di un professionista rigoroso, appassionato, e profondamente innamorato di questo sport. Cristiano Giuntoli non era solo un uomo di calcio: era un uomo che, con umiltà e competenza, aveva conquistato la stima di tutti.
La sua scomparsa lascia un vuoto enorme, ma anche l’eredità di una figura che ha saputo unire competenza e umanità, costruendo legami solidi con i suoi collaboratori e con tutti coloro che lo hanno conosciuto.
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