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Eccoci qui, Milan, la trattativa è in corso. Il Milan spiega perché ha bisogno di aggiungere il centrocampista offensivo o esterno Rayan Cherki alla squadra quest’estate e le ragioni sono…
Eccoci qui, Milan, la trattativa è in corso. Il Milan spiega perché ha bisogno di aggiungere il centrocampista offensivo o esterno Rayan Cherki alla squadra quest’estate e le ragioni sono molteplici, profonde e legate sia al progetto tecnico che alle ambizioni strategiche del club. A Casa Milan si respira una nuova aria, quella di un cantiere in fermento, dove le idee del management si fondono con le richieste dello staff tecnico per dare vita a una rosa più dinamica, imprevedibile e adatta al calcio moderno. In questo contesto, il nome di Rayan Cherki non è un capriccio di mercato, ma il frutto di un’analisi tecnica precisa, mirata, fondata su esigenze reali.
Cherki, classe 2003, è considerato da anni uno dei maggiori talenti del calcio francese. Cresciuto nelle giovanili del Lione, ha mostrato fin da giovanissimo un talento fuori dal comune: dribbling stretto, visione di gioco, capacità di giocare tra le linee e una tecnica in grado di accendersi all’improvviso. Ecco perché il Milan, alla ricerca di un giocatore in grado di dare imprevedibilità e fantasia negli ultimi trenta metri, lo ha messo in cima alla lista. Il club rossonero, già dalla scorsa stagione, ha mostrato una certa difficoltà nel creare superiorità numerica contro squadre chiuse. Servono giocatori capaci di inventare, saltare l’uomo, creare occasioni dal nulla: Cherki, in questo senso, risponde perfettamente al profilo ricercato.
Ma non si tratta solo di qualità tecniche. Il Milan guarda anche al futuro, a un progetto di valorizzazione dei giovani. Dopo l’arrivo di talenti come Loftus-Cheek, Pulisic, Reijnders e Okafor, il club vuole continuare su questa linea, puntando su profili giovani ma già con esperienza in campionati di livello. Cherki, nonostante la giovane età, ha già accumulato oltre cento presenze tra Ligue 1 e coppe, dimostrando una maturità crescente. È un calciatore ancora in fase di sviluppo, certo, ma con margini di crescita altissimi. Ecco perché la dirigenza è convinta che, sotto la guida di Pioli o di un nuovo tecnico, possa diventare un punto fermo per gli anni a venire.
Dal punto di vista tattico, Cherki offre al Milan grande duttilità. Può giocare da trequartista puro, da esterno offensivo sia a destra che a sinistra, e in alcune occasioni è stato utilizzato anche come falso nove. La sua capacità di adattarsi a più ruoli è un elemento fondamentale in una squadra che ambisce a competere su tre fronti — campionato, Champions League e Coppa Italia. In particolare, la posizione di trequartista centrale è ancora una casella non completamente definita: Adli ha mostrato lampi interessanti, Loftus-Cheek è più un incursore che un costruttore, mentre Pulisic rende al meglio sulla fascia destra. L’aggiunta di Cherki permetterebbe al tecnico di avere un’ulteriore opzione offensiva di qualità, in grado di alternarsi e integrarsi con i compagni.
C’è poi un altro aspetto non secondario: il mercato. Il Milan ha bisogno di profili che possano rappresentare anche un investimento sostenibile e potenzialmente redditizio. Cherki, in questo senso, è una scommessa calcolata: il prezzo di acquisto, seppur non basso, è giustificato dall’età, dal potenziale e dalla possibilità di una futura rivendita importante. È un’operazione che si inserisce perfettamente nella strategia di RedBird: costruire una rosa giovane, competitiva, ma anche capace di generare valore economico nel medio-lungo termine. In un calcio in cui le plusvalenze sono spesso decisive per gli equilibri finanziari, puntare su un talento del genere rappresenta una scelta logica.
L’aspetto motivazionale è anch’esso decisivo. Cherki ha espresso più volte il desiderio di mettersi alla prova fuori dalla Francia, di crescere in un contesto più competitivo, di vivere nuove sfide. Milano, con il suo fascino internazionale, la sua storia calcistica e un progetto tecnico ben definito, potrebbe essere la destinazione ideale. Il Milan, da parte sua, è pronto ad accogliere un giocatore affamato, desideroso di dimostrare il proprio valore su un palcoscenico importante come la Serie A e, soprattutto, la Champions League. L’entusiasmo reciproco è un fattore chiave per la riuscita dell’operazione.
Naturalmente, restano delle incognite. Cherki è un talento, ma non ha ancora trovato piena continuità nelle sue prestazioni. Alterna momenti di estro assoluto ad altri di assenza dal gioco. Il Milan è consapevole di questo aspetto e sa che servirà un lavoro di crescita psicologica, oltre che tattica. Ma è proprio qui che entra in gioco la struttura del club: un ambiente coeso, un gruppo giovane ma guidato da leader esperti come Theo Hernández, Maignan e Leão, e uno staff tecnico preparato a valorizzare i profili emergenti.
Dal punto di vista economico, la trattativa non è semplice. Il Lione, pur non navigando in acque floride, non vuole svendere il proprio gioiello. Si parla di una cifra attorno ai 18-20 milioni di euro, una somma che il Milan sta valutando attentamente. Possibili formule alternative — come il prestito con obbligo di riscatto o l’inserimento di contropartite — sono sul tavolo. La dirigenza rossonera vuole chiudere in tempi rapidi, consapevole che la concorrenza potrebbe aumentare, soprattutto da parte di club inglesi sempre molto attenti ai giovani talenti della Ligue 1.
In conclusione, il Milan vuole Cherki perché rappresenta tutto ciò che il club cerca in questo momento: talento, gioventù, potenziale, duttilità tattica e prospettive di crescita. È un profilo che si sposa con la filosofia rossonera attuale, che punta su un calcio propositivo, tecnico e veloce. Il suo arrivo non sarebbe solo un’aggiunta alla rosa, ma un investimento su una visione: quella di un Milan che non si accontenta, che guarda avanti, che vuole tornare stabilmente tra le grandi d’Europa. E se Cherki saprà cogliere questa opportunità, potrà diventare non solo un protagonista del presente, ma anche uno dei volti del futuro rossonero.
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